OFFERTE NATALIZIE DEL CERCHIOARMONICO

OFFERTE NATALIZIE DEL CERCHIOARMONICO

Gli strumenti del Massaggio dell'Anima



Il Massaggio è la forma di cura medica più antica 

e già 

Ippocrate nel V secolo a.C. affermava i benefici e 

le virtù dei massaggi. Il massaggio trova oggi


 una sua applicazione in caso di disturbi legati

 allo stress, all’insonnia, a disturbi dei muscoli e 

delle articolazioni o più semplicemente aiuta il 

corpo e la mente a ritrovare il benessere 

generale.




•    Gli Olii Essenziali
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L’olio di base sarà un buon olio di mandorle dolci (meglio se spremuto a freddo), che andrà scaldato d’inverno (potrete utilizzare un bruciaessenze, poggiandovi sopra una ciotolina di medie dimensioni di terracotta). Gli oli essenziali (ottimi quelli del Dr. Vailant o dell’Erboristeria Magentina) invece, verranno scelti in base ai chakra trattati o, meglio, in base al vostro intuito. Gli oli essenziali non addizionati chimicamente, hanno un costo abbastanza elevato. Ovviamente preferite quelli naturali, tenendo conto che il contenuto di una boccetta durerà molto a lungo (per ogni massaggio se ne usa 1 o 2 gocce per fragranza). Fatene un uso oculato ed attento, anche perché, come leggerete di seguito, gli oli essenziali sono frutto di molto lavoro anche da parte della Natura.
n.b.  L’olio di rose in Bulgaria viene anche chiamato “oro liquido” tanto è prezioso. Per ottenere un litro di olio occorrono quattro tonnellate di petali, per un grammo di olio milletrecento boccioli. Ed ogni fiore viene raccolto a mano e preservato attentamente perché non perda le proprie caratteristiche prima della distillazione. Circa 2000 lavoratori stagionali sono occupati ogni estate per la raccolta delle rose. Quest’ultima non dura più di una ventina di giorni.
•    I cristalli
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“Per riuscire a comprendere in che forma la cristalloterapia agisce è necessario modificare o per meglio dire accettare di modificare il nostro modo di vedere noi stessi e tutto quanto ci circonda. Siamo abituati a vedere le cose soltanto sotto forma di materia dimenticando che tutto quanto esiste su questa terra e nell’ universo è energia e vibrazione.
Partendo da questo presupposto non ci limiteremo a osservare i cristalli sotto la forma di pietra dura e fredda ma sotto forma di energia perfettamente  solidificatasi in una struttura secondo una ben precisa forma di cristallizzazione. Sotto questa forma cristallina esente da distorsioni di struttura, l’energia si muove in modo ordinato interagendo con le energie esterne in maniera diretta ed incisiva.
Che le pietre possiedano energia viene confermato dal fatto che noi possiamo grazie alle vibrazioni del quarzo ascoltare la radio, vedere la televisione o sapere che ore sono. I raggi LASER vengono prodotti tramite la luce ed il rubino. Ma come possono agire le pietre sulla nostra salute? se noi ci riallacciamo al fatto che tutto è energia e vibrazione, è semplice comprendere che una malattia è un blocco energetico che provoca vibrazioni instabili che si tramutano in disfunzioni sul piano fisico e psichico. Le nostre malattie sono vibrazioni distorte che come tutte le vibrazioni vengono proiettate all’esterno del nostro corpo fisico e sono riscontrabili nell’aura tramite i chakra: qui si rispecchiano i nostri stati d’animo e le nostre condizioni fisiche. Quando noi poniamo nel campo dell’aura una pietra, l’energia e la vibrazione di quest’ultima interagisce con le nostre energie e vibrazioni equilibrando le nostre disarmonie energetiche.
S. Ildegarda, nata nel 1098, medium e veggente descrive le virtù curative secondo la creazione. Le piante e gli alberi corrispondono al 3° giorno di creazione, le pietre preziose sono apparizioni luminose del 4° giorno di creazione. Mentre secondo Giuditta Dembech  i cristalli sono in assoluto gli esseri più antichi del Pianeta, quelli nati per primi dalle mani del Creatore, quelli a cui sono state affidate grandi responsabilità per sé e per gli altri. Tutte le cose che stanno nell’ordine di Dio si corrispondono. Le stelle scintillano per la luce della luna e la luna splende per il fuoco del sole. La materia non può esistere senza la controparte spirituale, e viceversa lo spirito non può rendersi manifesto senza una particella di materia.
Ogni cosa serve a qualcosa di superiore e nulla supera la sua misura.” (http://utenti.lycos.it/cristalloterapia/)
Per rendere facile la scelta dei cristalli ci si basa sul colore del chakra corrispondente. Ad esempio per il I si sceglierà un diaspro rosso, per il secondo sempre un diaspro tendente all’arancio o una corniola, per il terzo un occhio di tigre e così via, fino ad arrivare al settimo per il quale sceglieremo un quarzo ialino. Importante è scegliere delle pietre burattate e di dimensioni adeguate al posto in cui verranno poste (ad esempio si sceglierà una piccola ametista per il sesto chakra).
Ancora più importante è purificare, ricaricare e programmare le pietre per ogni trattamento.
**Cura Attivazione  e Programmazione dei Cristalli
In genere i cristalli arrivano in nostro possesso perché ce li regalano oppure perché li compriamo. In entrambi i casi i cristalli, quei cristalli, arrivano a noi perché abbiamo bisogno della loro energia. Ricordiamo infatti che essi costituiscono la parte più evoluta del mondo minerale, così come l’uomo lo è per il mondo animale e le piante curative lo sono per il mondo vegetale. I cristalli sono dotati di una certa “intelligenza” che però va guidata e programmata affinché possano assolvere alla funzione per cui vengono “preparati”.
Dunque se entriamo in un negozio che vende pietre e cristalli, state pur certi che si, probabilmente sarete attratti da un cristallo in particolare, dal suo colore, dalla forma, dal calore che emana e lo acquisterete convinti di averlo scelto tra tanti, ma in realtà è il cristallo ad avere scelto voi…
In tutti i casi, una volta acquistato il cristallo, lo porterete a casa e dovrete per prima cosa metterlo in un contenitore di vetro o di terracotta (mai di metallo), con del sale grosso da cucina ed acqua fredda sufficiente a coprirlo. Questo “lavaggio” o purificazione è necessario in quanto il cristallo, prima di arrivare nelle vostre mani, ha viaggiato molto ed è stato toccato da tante persone e per questo può aver assorbito molte energie “pesanti” o se non altro estranee a voi.
Il cristallo si tiene a bagno così per tre giorni e poi va sciacquato a lungo sotto acqua corrente, asciugato con un panno morbido ed infine andrà “attivato” ponendolo alla luce del sole (nel caso di pietre solari*) o alla luce della luna (in caso di pietre lunari).
Ma per attivare i nostri cristalli possiamo portarli con noi al mare in una bella giornata di sole: il connubio di mare, sabbia, sole e aria renderà i cristalli belli, vitali e lucidi, come solo il contatto della natura può e sa fare…
Dopo aver purificato ed attivato i cristalli essi vanno “programmati” affinché possano assolvere al loro compito di amplificare i nostri pensieri e le nostre vibrazioni. La tecnica da usare è abbastanza semplice, si dovrà solo dedicare un po’ di tempo a questa “operazione” che si trasformerà in un rilassante momento di meditazione.
Dunque, cercate un angolo della vostra casa che vi sia congeniale e nel quale vi sentite perfettamente a vostro agio. Mettetevi seduti per terra su un cuscino o se lo trovate più comodo, su una sedia e prendete il vostro cristallo fra le mani, “sentitelo” ed entrate in contatto con lui. Quando avrete la sensazione di essere diventati tutt’uno con esso, potrete sollevare il cristallo all’altezza del terzo occhio, tra le sopracciglia, tenendolo fra il pollice (alla base del cristallo) e l’indice (all’apice) e  immaginare o visualizzare di “entrare” nella sua struttura subatomica con in mano un cristallo del tutto simile a quello in cui siete entrati, ma solo più piccolo. Userete quest’ultimo a mo’ di gesso e sul cristallo grande, a mo’ di lavagna, “scriverete” la vostra affermazione, che dovrà essere sintetica ed efficace (ad esempio se siete ammalati, dovrete scrivere “io sono guarito” oppure “guarigione”, se siete tristi dovrete scrivere “sono sereno” ecc. ma evitate di mettere nelle frasi una negazione, il nostro inconscio non comprende il “non”, per cui se scriveremo “non sono malato” il nostro inconscio registrerà “…sono malato”).  Dopo aver ringraziato il cristallo “uscirete” da esso e da quel momento lo potrete utilizzare tenendolo in mano, oppure portandolo con voi in una borsa o semplicemente in tasca. Se usate il cristallo per voi, dovrete ripetere l’operazione ogni 10/15 gg. o meno, a seconda di quanto lo utilizzate e del grado di stress o situazioni disarmoniche che deve assorbire. Se invece utilizzate il cristallo  per il “massaggio per l’anima”  o per qualsiasi altro lavoro energetico su un’altra persona, il cristallo va lavato ogni volta che si usa e va programmato con una frase generica (ad esempio “luce, armonia ed amore”, oppure “equilibrio” ecc.).
I cristalli amplificano le nostre vibrazioni e vanno programmati per scopi benefici. In caso contrario le energie amplificate hanno un effetto “boomerang” e tornano indietro al mittente…
Quando un cristallo cade e si rompe, non incollatelo, egli ha semplicemente terminato il suo compito e non può servirvi oltre, per cui vi consiglio di interrarlo nella vostra pianta preferita oppure in giardino o donarlo al mare.
•    Le Campane Tibetane

"Raggiungere le profondità del suono,danzare le note dell’infinito sentire la vita pulsare nel silenzio per giungere infine ad  ascoltare noi stessi,il nostro respiro, il battito del cuore e l’energia vitale che ci sostiene e preserva.”
M.Sollima   
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Le campane tibetane con la loro vibrazione mettono in sintonia le varie “porte energetiche” dell’organismo e stimolano la loro armonizzazione.
Le campane sono simili a coppe e sono forgiate con una lega di 7 metalli corrispondenti ai 7 pianeti:
•    ORO = SOLE
•    ARGENTO = LUNA
•    FERRO = MARTE
•    MERCURIO = MERCURIO
•    STAGNO = GIOVE
•    RAME = VENERE
•    PIOMBO = SATURNO
Esistono campane di diverse dimensioni, spessori e proporzioni nei metalli.
Per suonarle bisogna percuoterle dolcemente con l’apposito bastoncino di legno.
Esse possono essere poste in corrispondenza dei sette chakra e vibreranno in maniera diversa se poste su parti del corpo tese o rilassate (in senso  non solamente fisico).
Le vibrazioni sonore delle campane attivano l’orecchio interno, le onde sonore penetrano nel corpo che diventa così una specie di cassa di risonanza.
Dopo una seduta con le campane tibetane si vibra al ritmo di una musica interna che è anche la musica dell’anima.
•    La musica
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Scegliete una musica rilassante e serena, con scrosci d’acqua, suoni di natura. Un cd usato per i trattamenti ReiKi andrà benissimo. Mettete il lettore abbastanza vicino a voi in modo che possiate azionarlo (se il cd finisce prima del trattamento) senza staccare il contatto con la persona.
La mia personale esperienza suggerisce di avere un certo numero di cd, appositamente scelti, che possono comprendere anche brani con un ritmo più sostenuto (ad esempio ritmi africani con i tamburi). Anche in questo sappiate farvi guidare dalla vostra capacità intuitiva e a secondo del soggetto da trattare, scegliete quello che è più in sintonia con la sua essenza.
•    Il Reiki
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Va chiarito che in questo massaggio l’utilizzo dell’energia Reiki è utile, ma non indispensabile.
Importante però, per coloro che non hanno avuto l’armonizzazione almeno al primo livello di Reiki, sapere che quando si toccano alcuni punti energetici di una persona, questi punti “assorbiranno” energia e, se non siamo “canali” Reiki, assorbiranno LA NOSTRA energia. Per questo consiglio sempre alle persone che imparano il Massaggio dell’Anima® e non sono attivate al Reiki, di valutare sempre bene la propria scorta energetica, al fine di non venire depauperati da un indiscriminato assorbimento da parte del ricevente.
Dopo questa necessaria premessa, spiegherò cosa è e cosa non è il Reiki…
***
Qualcuno di voi avrà certamente sentito parlare del Reiki prima d’ora, ma siccome si fa una grande confusione sul suo significato, cercherò di chiarire quello che il Reiki è e quello che invece non è.
Prima di tutto vorrei dare dei cenni storici di questa antica arte di guarigione spirituale, anche se a mio avviso le origini si perdono nella notte dei tempi. Gli Esseni per esempio insegnarono al Maestro Gesù, come viene riportato nei Vangeli Apocrifi, l’arte di guarire attraverso le mani…
colui che ha avuto il compito di riportare alla luce questo antico insegnamento è stato un giapponese, Mikao Usui, che alla fine dell’800, per dare alcune risposte a se stesso e per seguire un suo percorso di crescita spirituale, partì alla ricerca del “segreto” della guarigione. Dopo un lungo e travagliato percorso, riuscì a trovare  degli antichi manoscritti (sutre buddhi) che contenevano alcuni simboli. Dopo 21 giorni di ritiro e digiuno sulla montagna sacra Kuriyama, vide una luce provenire dal cielo, avanzava verso di lui fino a colpirlo al centro della fronte. Iniziò così il suo cammino di guarigione dell’anima e mise a disposizione dell’umanità questo insegnamento, “iniziando” altri maestri che poco alla volta diffusero il Reiki in tutto il mondo.
In occidente è abbastanza recente la sua diffusione ma, tenendo conto del grande squilibrio spirituale che soprattutto il mondo occidentale sta vivendo, le scuole di Reiki si sono moltiplicate molto rapidamente. Il nome Reiki deriva da due parole, REI e KI. È molto interessante analizzare questa parola perché in essa sta la sintesi di alcune verità che chiariranno ancora di più il suo profondo significato. REI sta per energia cosmica, energia divina, forza che muove l’universo e lo fa vibrare, forza che mette ordine nel caos, energia vitale universale. Il Ki è invece l’energia che muove tutti gli esseri viventi e li fa muovere   sul piano materiale, che anima e dà forza al nostro corpo, la forza che tiene aggregate le nostre cellule e le trasforma incessantemente, quella che fa crescere le piante, quella che ci fa amare, piangere, gioire…insomma potremmo definirla come energia vitale individuale A ben guardare le due forze, le due energie, sono in splendida risonanza tra loro o almeno dovrebbero esserlo. Pensate infatti al nostro corpo fisico come alla ripetizione microcosmica dell’universo, se riuscissimo a diventare microscopici e ad entrare in un corpo umano, vedremmo un paesaggio molto simile a quello dell’universo, le cellule, il nostro sangue, i tessuti, tutto ripete la stessa armonia cosmica,  il flusso delle acque, la solidità delle montagne, lo spazio oscuro dei crateri, lo splendore e la magnificenza dei pianeti e delle stelle….
L’unione di queste due energie dà vita al ReiKi. Le due forze vengono messe in relazione tra loro, si uniscono e ricominciano a vibrare alla stessa frequenza, fluendo attraverso i nostri canali energetici e facendoci ritrovare la nostra scintilla divina. Per questo il Reiki è un’arte di Guarigione Spirituale. Ma come si fa a connettere le due energie? Attraverso un rito di armonizzazione o iniziazione che un insegnante è in grado  di attuare durante un seminario che dura due giorni. Le armonizzazioni per il primo livello sono quattro e una sola invece rispettivamente per il secondo e per il terzo livello.  Durante queste attivazioni il master, o terzo livello, fa una grande pulizia karmica ed emozionale della persona che sta intraprendendo il cammino Reiki e riapre così alcuni canali energetici  affinché l’energia così riarmonizzata ricominci a scorrere. La persona che decide di prendere Reiki, diventa un canale di trasmissione di energia e tutto ciò che sarà toccato dalle sue mani, riceverà questa energia capace di accordare le forze che naturalmente dovrebbero scorrere in armonia e che invece spesso formano dei blocchi emozionali ed energetici che alla lunga possono sfociare in quel grande campanello di allarme che è la malattia. La malattia altro non è che il grido ultimo del nostro organismo che ci avverte che c’è una discordanza tra mente e corpo, tra psiche e soma…tra energia madre ed energia padre. Ma può fare tutto questo il Reiki? Si e no! Il Reiki è solo uno strumento di guarigione, ma chi decide veramente di “guarire” dalle disarmonie,  SIAMO NOI !!!
Il Reiki equilibra l’energia del nostro corpo fisico, mentale e spirituale, aumenta la consapevolezza di sé, rafforza la nostra capacità intuitiva, elimina le tossine, riduce la tensione e rilassa, rafforza il sistema immunitario. Può portare sollievo alla sofferenza dei malati terminali oltre che agli animali e alle  piante.
Ho detto all’inizio che avrei spiegato o avrei cercato di chiarire ciò che il Reiki è, ma anche quello che il Reiki non è.
È bene dire infatti che chiunque può prendere Reiki, uomini e donne di qualunque razza, religione o credo, perché il Reiki NON E’ UNA RELIGIONE, per praticarlo non si deve abbandonare il proprio cammino religioso, anzi il Reiki può solo eventualmente rafforzarlo. Il Reiki NON E’ MAGIA, le trasformazioni che possono avvenire in una persona sono il frutto di scelte e di lavoro (quasi sempre non semplice) con se stessi. Il Reiki NON E’ UNA SETTA, la persona che sceglie di essere iniziata al Reiki, continua il lavoro con se stessa e può farlo tranquillamente da sola, anche se frequentemente si formano cerchi di condivisione e di scambio perché il Reiki accresce il senso dell’essere UNO,  dell’essere scintille di un’unica fiamma…
Sicuramente la decisione di divenire canali Reiki, cambia nella persona la percezione delle cose, si impara a “sentire” attraverso le mani, si acquisisce una nuova sensibilità, ma NON SI DIVENTA GUARITORI!!!. Diveniamo solo strumenti attraverso i quali il Reiki può scorrere ed equilibrare o sciogliere blocchi fisici ed emozionali, sedimentati nel tempo. Aggiungo infine che la mia scelta di prendere il master e di proseguire sul cammino del “risveglio planetario”, è stata una scelta non semplice e meditata per lungo tempo. La responsabilità infatti che un master  acquisisce è molto grande, si devono fare i conti con i giochi dell’ego ma anche con il senso di inadeguatezza che a volte mette duramente alla prova. È per questo che considero questo cammino come un ulteriore passo verso una consapevolezza più profonda e ringrazio coloro che mi hanno scelto e mi sceglieranno affidandosi a me  come guida perché in tal modo  la crescita sarà duplice. Loro per un verso saliranno un gradino verso la conoscenza del proprio Sé superiore ed io imparerò senz’altro qualcosa in più di me stessa e di questo meraviglioso cammino della vita!
Il cammino ReiKi si suddivide in tre livelli: il primo che agisce maggiormente sul piano fisico, ma anche su quello emozionale e spirituale; il secondo agisce sui piani mentale, fisico e spirituale e utilizza alcune geometrie sacre o simboli che vengono trasmessi da insegnante ad allievo durante un seminario di due giorni;il terzo si suddivide a sua volta in due parti, la prima per chi vuole acquisire la conoscenza del quarto simbolo (simbolo Maestro o della Guarigione dell’Anima),  la seconda per chi vuole intraprendere il cammino dell’insegnamento che dura da 6 mesi ad 1 anno.
I principi Reiki
Solo per oggi non ti preoccupare
Solo per oggi non ti arrabbiare
Solo per oggi onora i genitori, i Maestri e gli anziani
Solo per oggi guadagnati da vivere onestamente
Solo per oggi rispetta tutti gli esseri viventi
  • il Velo per la percezione finale: si consiglia una stoffa naturale e trasparente di colore chiaro, meglio se bianco…Il velo viene passato su tutto il corpodonando una sensazione di risveglio, di pulizia dalle scorie, di rivelazione